Beschreibung
Prima Edizione, in 16°(12,5 x 18,5), pagine 35, brossura coeva in carta leggera con titolo, autore, editore ed anno di stampa in copertina. Qualche segno del tempo, antico restauro al dorso (vedi foto) ma è copia più che discreta. Kossuth, Ludwig (Lajos) (Tapio Bieske, comitato di Pest, 1802 - Torino, 1894) Indipendentista ungherese, appartenente alla nobiltà di campagna, studiò giurisprudenza a Pest. Nel 1832 si recò alla dieta di Presburgo, e ne approfittò per scrivere i rendiconti delle sedute, in corrispondenze manoscritte che distribuiva in un centinaio di esemplari a dispetto delle misure di polizia. Tornato a Pest pubblicò un bollettino e fu arrestato. Quando uscì di prigione era già popolare come martire ungherese della libertà. Allora pubblicò un giornale rivoluzionario, il Pesti Hirlap, famosissimo in Ungheria, che abbandonò nel 1844 per dissensi con l'editore. Nel 1847 fu eletto alla dieta come deputato di Pest. Divenne capo dell'opposizione e, dopo la rivoluzione del 1848, ministro delle finanze nel governo Batthyany. Ostile ad ogni riconciliazione con l'Austria, nello stesso anno fu eletto dittatore, ma dopo la sconfitta di Schwechat si trasferì col governo ungherese a Debreczin, dichiarando l'indipendenza dell'Ungheria e la decaduta degli Asburgo dal trono. Dopo la vittoria dei russi a Vilagos fu costretto a riparare in Turchia con cinquemila uomini. Fu poi a Viddino e in Asia Minore. Grazie all'intercessione della Francia e dell'America si imbarcò su una fregata e raggiunse prima Londra e poi l'America, dove fu accolto trionfalmente. Nel 1853 tornò a Londra, e con Mazzini e Ledra Rollin formò il triumvirato della democrazia europea in esilio. Da quel momento si tenne in stretto rapporto coi nostri emigrati più illustri e considerò unite le cause della libertà magiara e di quella italiana. Nel 1861 pubblicò su Perseveranza, giornale di Milano, una lettera dove invitava gli italiani a dichiarare guerra all'Austria, e nel 1866 invitò gli ungheresi ad insorgere durante la guerra austro-italiana, ammonendoli a non accettare alcuna concessione dell'imperatore. L'anno successivo fu eletto deputato di Waitzen, ma rifiutò l'incarico. Rieletto dopo dieci anni, reiterò il suo rifiuto alla deputazione ungherese che si era recata a Torino per convincerlo. Visse a Torino dettando le sue memorie e tenendo l'Italia come sua seconda patria (i suoi due figli furono dichiarati cittadini italiani nel 1888). Alla sua morte la salma fu riportata in Budapest con grandi onori. Bestandsnummer des Verkäufers 003629
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