Beschreibung
Sommario: Anna Banti (Saluto a Colette - Il festival di prosa a Venezia), Riccardo Bacchelli ("Paradiso" Canto XXXIII), Piero Jahier (Contromemorie Vociane), Cesare Garboli (Poesie e decadenza), Luigi Magnani (La musica concreta) - Letture: Saverio Strati (Per le more nere) - Poesia, Teatro: Giorgio Orelli (Noterelle all'Infinito), Anna Banti (Il festival di Prosa a Venezia) - Appunti: Francesco Squarcia (Parise-Sermonti) . 8vo. pp. 88. . Molto buono (Very Good). . . . Paragone è una rivista mensile di arte figurativa e letteratura, fondata da Roberto Longhi e Anna Banti nel 1950 a Firenze.La rivista si divide in due serie pubblicate a mesi alterni: Paragone-arte e Paragone-letteratura. Il n. 1 è dedicato all'Arte. I numeri delle serie sono riconoscibili dai colori delle copertine: quelli dedicati all'Arte sono arancione (o rosso), quelli alla Letteratura sono verdi (o azzurro). La rivista è stata pubblicata da diversi editori (di qui il cambio dei colori delle copertine): é edita in origine dalla casa editrice Sansoni, nel periodo 1961-1964 dalla Rizzoli, poi dalla Mondadori per tornare nel 1969 alla Sansoni. È attualmente pubblicata da Mandragora. Il mensile fu diretto da Roberto Longhi fino al 1970, anno della sua morte. Egli si avvalse della collaborazione di due comitati di redazione diversi. Per la serie letteraria in origine questo era composto da: Anna Banti, Attilio Bertolucci, Carlo Emilio Fadda, Piero Bigongiari, Adelia Noferi. Negli anni, altri vi fecero parte: Giovanni Arpino, Giorgio Bassani, Giulio Cattaneo, Guido Fink, Cesare Garboli, Vittorio Sermonti. Per quello della serie arte, altre a Longhi, c'erano: Francesco Arcangeli, Ferdinando Bologna, Giuliano Briganti, Raffaello Causa, Mina Gregori, Ilaria Toesca, Carlo Volpe, Federico Zeri. Dopo la morte di Roberto Longhi la guida fu assunta da Anna Banti e in seguito da Cesare Garboli. "Noi non crediamo che ci siano poeti difficili che per quelli che non sanno comunicarli; non crediamo alla morte di alcun argomento, remoto quanto si voglia, se non a patto di rinnegare una civiltà che non puo rinunciare alle sue più indispensabili dimensioni. Anche l'opera più vicina, già se è di ieri, è entrata ormai in quel flusso (apparentemente a ritroso, ma inevitabilmente quanto il battito progressivo del tempo verso il fututo) di cui è fatta la coscienza degli uomini. Un'apertura sincera verso la storia di oggi, di ieri di sempre, sarà dunque, dichiaratamnete, il nostro ?segno di contraddizione? [.] (dall'editoriale di Paragone, 1950, n. 2, Letteratura). Bestandsnummer des Verkäufers bc_233132
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