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Anbieter: BOTTEGHINA D'ARTE GALLERIA KÚPROS, Rosignano Solvay, LI, Italien
Kunst / Grafik / Poster
No legatura. Zustand: buono. Milano, Ferdinando Artaria, XIX secolo. Acquatinta, eseguita da dagherrotipo, b/n, cm 23,5 x 29 circa (alla lastra) più ampi margini. Un piccolo strappo rimarginato e una leggera piega al margine superiore ma in margini e in buona impressione.
Veduta del cortile interno del Camposanto di Pisa. Nell'angolo in basso a sinistra si legge "Exécuté d'après le Daguerréotype", poichè l'incisore in questo caso aveva come riferimento, non un disegno, bensì l'impressione meccanica della lastra fotografica allora inventata dal Daguerre. Ottimo stato di conservazioneRif: "Pisa e il suo territorio: tra cartografia e vedutismo dal XV al XIX secolo", vol. II. p.57.
Veduta di Palazzo Pitti dal giardino di Boboli. Animata veduta del Corso di Porta Romana presa in corrispondenza dell'ingresso dell'Hotel Reichmann. La veduta fa parte di una serie di incisioni che per allora rappresentò un'importante rivoluzione nel campo della raffigurazione iconografica. Infatti per queste incisioni l'incisore non aveva più come riferimento il disegno proprio o altrui, bensì l'impressione meccanica della lastra fotografica allora inventata dal Daguerre. Questo valeva per gli edifici ed monumenti mentre per la raffigurazione dei personaggi e le scene di vita quotidiana ci si affidava ancora al disegno. Ottimo stato di conservazione.
Anbieter: BOTTEGHINA D'ARTE GALLERIA KÚPROS, Rosignano Solvay, LI, Italien
Kunst / Grafik / Poster
No legatura. Zustand: buono. Milano, Ferdinando Artaria et Fils Editeurs, XIX secolo. Acquatinta, eseguita da dagherrotipo, b/n, cm 23,3 x 29 circa (alla lastra) più ampi margini. Piacevole scena animata raffigurante uno scorcio della città di Livorno presa dal mare, con la fortezza vecchia antistante gli altri vecchi edifici, un vascello in primo piano, altre piccole imbarcazioni in mare. Minimi e usuali difetti marginali, peraltro ben impressa e in ampi margini, buono lo stato di conservazione.
Veduta della facciata della Basilica di Santa Maria Novella a Firenze. Animata veduta del Corso di Porta Romana presa in corrispondenza dell'ingresso dell'Hotel Reichmann. La veduta fa parte di una serie di incisioni che per allora rappresentò un'importante rivoluzione nel campo della raffigurazione iconografica. Infatti per queste incisioni l'incisore non aveva più come riferimento il disegno proprio o altrui, bensì l'impressione meccanica della lastra fotografica allora inventata dal Daguerre. Questo valeva per gli edifici ed monumenti mentre per la raffigurazione dei personaggi e le scene di vita quotidiana ci si affidava ancora al disegno. Ottimo stato di conservazione.
Veduta del Battistero, nella Piazza dei Miracoli di Pisa. Sulla sinistra in primo piano la fontana dei putti. La scena è animata dalla presenza di alcuni personaggi.Nell'angolo in basso a sinistra si legge "Exécuté d'après le Daguerréotype", poichè l'incisore in questo caso aveva come riferimento, non un disegno, bensì l'impressione meccanica della lastra fotografica allora inventata dal Daguerre. Ottimo stato di conservazioneRif: "Pisa e il suo territorio: tra cartografia e vedutismo dal XV al XIX secolo", vol. II. p.57.
Animata veduta della chiesa di Santa Maria della Spina a Pisa, lungo l'Arno.Nell'angolo in basso a sinistra si legge "Exécuté d'après le Daguerréotype", poichè l'incisore in questo caso aveva come riferimento, non un disegno, bensì l'impressione meccanica della lastra fotografica allora inventata dal Daguerre. Ottimo stato di conservazioneRif: "Pisa e il suo territorio: tra cartografia e vedutismo dal XV al XIX secolo", vol. II. p.56.
Scorcio del campanile di Giotto, torre campanaria di Santa Maria del Fiore cattedrale di Firenze.Animata veduta del Corso di Porta Romana presa in corrispondenza dell'ingresso dell'Hotel Reichmann. La veduta fa parte di una serie di incisioni che per allora rappresentò un'importante rivoluzione nel campo della raffigurazione iconografica. Infatti per queste incisioni l'incisore non aveva più come riferimento il disegno proprio o altrui, bensì l'impressione meccanica della lastra fotografica allora inventata dal Daguerre. Questo valeva per gli edifici ed monumenti mentre per la raffigurazione dei personaggi e le scene di vita quotidiana ci si affidava ancora al disegno. Ottimo stato di conservazione.
Veduta centrale della piazza del Duomo animata dalla presenza di numerosi personaggi. Interessante incisione che presenta ancora la Piazza del Duomo nel suo antico splendore, sulla sinistra il Coperto dei Figini e sulla destra il Rebecchino. La veduta fa parte di una serie di incisioni che per allora rappresentò un'importante rivoluzione nel campo della raffigurazione iconografica. Infatti per queste incisioni l'incisore non aveva più come riferimento il disegno proprio o altrui, bensì l'impressione meccanica della lastra fotografica allora inventata dal Daguerre. Questo valeva per gli edifici ed monumenti mentre per la raffigurazione dei personaggi e le scene di vita quotidiana ci si affidava ancora al disegno.Rif: Arrigoni, "Milano nelle vecchie stampe", vol. I, p. 67, n° 193.
Veduta della cittadina di Torno ripresa dal lago nei pressi della Villa Taverna, già Tanzi. Quest'ultima consta di due corpi di fabbrica simmetrici costruiti nel 1787, raccordati mediante un terzo corpo rientrante; è l'unica villa a presentare una così particolare planimetria tra quelle presenti sul lago. Tra gli edifici cittadini si riconosce la Chiesa di Santa Tecla, mentre ad uno sguardo attento, lungo la sponda opposta, non sfugge il profilo di quella che all'epoca era Villa Melzi, a Carate-Urio, meglio conosciuta come il "Castello". Ottimo lo stato di conservazione generale.
Veduta del duomo di Santa Maria Assunta, che sorge al centro della Piazza dei Miracoli, alle cui spalle si staglia la famosissima torre di Pisa, campanile del duomo. Sulla sinistra si scorge un angolo di battistero.Nell'angolo in basso a sinistra si legge "Exécuté d'après le Daguerréotype", poichè l'incisore in questo caso aveva come riferimento, non un disegno, bensì l'impressione meccanica della lastra fotografica allora inventata dal Daguerre. Ottimo stato di conservazioneRif: "Pisa e il suo territorio: tra cartografia e vedutismo dal XV al XIX secolo", vol. II. p.58.