zipoli perlone (24 Ergebnisse)

In 24°, br. edit., pp.XXXV-(3)-438. Ritr. dell'A. all'antip. Intonso, leggeri segni d'uso al dorso.

In-16mo (cm. 11) di pp. (2), XXXV, (3), 438, (2). Ritratto all'antiporta. Pieno marocchino blu, con tit. in oro al dso a nervi (usure alle cerniere). Conservata la bross. edit. ID: CW_20074.

In-24° pp. XXXV-439 con un ritratto f.t.e vecchio timbro. Bross. edit. Intonso, con guasti al dorso. Prestigiosa collana di libri in piccolo formato o da viaggio.

In 8°, pp. XXXI-573 con un ritratto f.t. Leg. in mezza pergamena con angoli e tass. al dorso parzialmente mancante. Ininfluenti aloni di umido all'interno. Esemplare ben conservato.

In-8° (cm. 21,5x13), pp. XXXI, (1), 573, (3) + bel RITRATTO in rame f.t. (inciso da P. Caronni). Errore (p. 467) di numeraz., ma testo completo e conseguente. Mende al dorso, ma solido esemplare nelle sue barbe e genuino nella sua cucitura originale. Segno penna in cop. L'Autore è il pittore Lorenzo LIPPI (Firenze 1606-1664). Il poema eroicomico fu scritto negli ultimi 20 anni di vita del pittore e uscì postumo nel 1676, già munito di note di Puccio Lamoni (=Paolo Minucci). Divertenti soprattutto i ricorrenti racconti; miniera di fresche espressioni toscane popolari antiche.

Couverture souple. Zustand: bon. RO40260890: 1861. In-32. Broché. Etat d'usage, Couv. légèrement passée, Dos satisfaisant, Mouillures. 438 pages. Gravure en noir et blanc en frontispice (portrait). Papier muet encollé sur le dos, le consolidant. Etiquette de code sur la couverture. Quelques tampons de bibliothèque. . . . Classification Dewey : 450-Italien, roumain, rhéto-romain.

Cm. 20,2, mezza pelle, pag. XXXII, 573 più ritratto in rame. Ottimo esemplare.

Milano, Dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, 1807, Edizione ottocentesca. Sporadiche e leggere fioriture, ma bell'esemplare, molto fresco e in barbe. in 8°, cartonato moderno, conserva i piatti della brossura originale, pp. [2] 1 ritr. XXXI [1] 573 [1] Edizione ottocentesca. Sporadiche e leggere fioriture, ma bell'esemplare, molto fresco e in barbe. cartonato moderno, conserva i piatti della brossura originale,

Original Karton Hardcover. 468 Seiten 18 x 25 Noch gut, fast ungelesen. Ecken etwas berieben/gestaucht. Vignetta calcografica al frontespizio. 1200 Gramm Sprache: Deutsch.

21 cm, rilegatura coeva in mezza pelle, titolo in oro su tassello al dorso che è diviso da cinque nervi, tagli spruzzatii; p. xxxi, 574. Un ritratto dell'autore inciso da P. Caronni in antiporta. Ex libris inciso da Cagnoni al risguardo del piatto, segnalibro in seta. Restauri al dorso. Molto buono.

Zustand: Buono (Good). 0. In-8°, pagine VIII, 240 col ritratto del Lippi inc. in rame. Legatura in cartonato antico, titolo manoscritto al dorso (un po' sciupato e con tracce di tarlo). Qualche lieve fioritura. Sconosciuto a Morazzoni. Book.

Zustand: Buono (Good). 0. 2 volumi in-4° (mm 248x174), pagine XXX, 418; [2], 468, antiporta figurata e ritratto dell'Autore, dis. da F. Baldinucci e inc. in rame da Fr. Zuccherellini, 2 frontespizi con vingetta, di cui il 1° in rosso e nero, altro ritratto dell'Autore siglato 'F.L.S.', altro ritratto di Paolo Minucci inc. da P. Masini; graziosa vedutina di Malmantile al principio dell'opera (p.V), 2 finalini. Legatura in mezza pelle coeva con punte, titolo oro ai dorsi. Piatti lisi, soprattutto del volume I, altrimenti buon esemplare. E' la migliore edizione di questo famoso poema della Toscana. Gamba, 597 (nota). Moreni, I, 520 (nota). Vinciana, 2949: "Ristampa dell'ediz. del 1750.non vi è albero genealogico". Book.

Rilegato. Zustand: molto buono. terza edizione. In-4, solo la prima parte in 1 volume, pp. xxxxviii, 413, [1] (manca l'ultima bianca); con 4 c. di tav. fuori testo (frontespizio inciso, ritratti dei due autori, di cui uno ripiegato più volte, una tavola schematica). Legatura coeva in tutta pergamena con titoli manoscritti al dorso, antiche note di possesso alle sguardie. Frontespizio con titolo stampato in rosso e nero con bella vignetta in rame, 6 vignette silografiche a mo' di finalini (una alla fine dell'avviso al lettore di Antommaria Biscioni, le altre alla fine ci ciascuno dei 5 canti), belle testatine figurate e finalini in rame, grande capolettera in rame ad aprire la dedicatoria a Vincenzio Antinori da parte di Carlo Maria Carlieri. Altre dedicatorie, a Francesco Maria e Leopoldo de' Medici, e una vita di Paolo Minucci. Qualche testimonianza. Testo in carattere romano su una colonna, commento a due colonne. Un po' di corsivo. Antica annotazione manoscritta in fine. Qualche brunitura leggera, restauro cartaceo originale a uno strappo alla carta 2b3, effettuato poco prima della stampa e sul quale è stato direttamente stampato il testo. Con note di Antonio Maria Biscioni e Antonio Maria Salvini. Terza edizione (la 1° nel 1676 e la 2° nel 1688) di questa celebre opera, ovvero una burlesca parodia della ''Gerusalemme Liberata''. Testo importante dal punto di vista linguistico perché l'autore, che fu poeta e pittore (1606-1665), vi ha raccolto la lingua viva del popolo fiorentino alla metà del secolo XVII. Gamba 596. Canal, Testi di lingua, n. 674. Razzolini-Bacchi della Lega, p. 200-201. Perlone Zipoli e Puccio Lamoni sono gli pseudonimi di Lorenzo Lippi e Paolo Minucci. Cfr. Melzi, G. Anonime e pseudonime, II, p. 329.

25,5 cm, rilegatura in mezza pelle, titolo e fregi in oro al dorso che è diviso da sei nervi. 4 tomi, 7 canti in due volumi; p. xxxxviii, 235, (1), 232; 259, 249, (1). Una tavola in antiporta al primo volume, vignetta incisa al frontespizio e frontalino xilografico alla lettera del canonico Antonmaria Biscioni e all'incipit. Biografia e ritratto di Lorenzo Lippi e con albero genealogico di Paolo Minucci. Testo su due colonne. Dedica a stampa dell' autore a Giovanni Altoviti e a Francesco Maria Medici. Timbro di biblioteca estinta ai frontespizi. Vecchia etichetta della libreria antiquaria Sarasino di Modena relativa a questo libro al piatto del primo volume. Tracce d'uso ai dorsi. Errore di numerazione p. 160-161, ma completo. Molto buono.

Zustand: Buono (Good). 0. In-4°(mm 220x165), Carte [8], Pagine 545,[3] comprese per le Licenze della stampa. Bella antiporta intagliata su rame con figure allegoriche e stemma mediceo, testate, iniziali ornate, finali incise in legno. Legatura in piena pergamena ottocentesca con piatti rivestiti con carta marmorizzata. Macchia intensa nel margine superiore alle prime 4 carte iniziali per il resto buon esemplare. Precede la dedicatoria al principe Francesco Maria de' Medici di Puccio Lamoni, anagramma di Paolo Minucci, alla quale succede l'altra più lunga dedicatoria al Principe Leopoldo de' Medici. Gamba, 595. Moreni, I, 520:"Fu pubblicato la prima volta dal D. Gio. Cinelli nel 1676 in Firenze in 12.Quest'Opera, che è un prezioso tesoro d'Idiotismi, e fiori di Lingua, che non ha l'uguale per la dovizia tra quanti se ne possono leggere in questo genere, così s'intitola dal nome di un castello distrutto del Contado Fior. descrittoci da Ardano Ascetti nell'Opera intitolata la "Celidora, ovvero il Governo di Malmantile", In Firenze 1734 per Giuseppe Manni in 4.". Book.

Hardcover. Octavo, [324 pages]. In Good condition. Bound in full contemporary vellum ("boards" composed of multiple sheets of 17th-century sheets. Vellum is beginning to separate from composite-sheet boards along fore-edges. Boards have moderate plus staining overall, with moderate plus chipping and wear to vellum along edges. Textblock shows moderate age toning and light wear to untrimmed edges, with occasional light staining to pages (not impacting legibility. Undated ink manuscript in an unidentified 17th-century Italian hand. Shelved Room A. An early handwritten manuscript of Lippi's Il Malmantile Racquistato, which appears to predate the second printed edition in 1688 (and possibly the first printed edition in 1676). The present manuscript differs from one or both of the 17th-century editions in multiple points (please see notes for further analysis of contrast with the published manuscript tradition of the text). Title page includes a dedication to Cardinal Leopoldo de Medici (lacking in the first printed edition), and attributes the work to Lippi's pseudonym Perlone Zipoli - unlike both 17th-century editions. The title page is followed by the prefatory Disfatto, here attributed to the anagrammatic pseudonym Amostante Latoni (Antonio Malatesti). The work is then prefaced by an index revealing the "true identities" of all the figures appearing pseudonymously in the work. Contrary to both printed editions, each book is here referred to as canto rather than cantare, and each stanza is numbered (similarly to the 1688 edition, and unlike the 1676 edition). Shelved Room A. The mock-heroic epic Malmantile Racquistato was written by Florentine painter Lorenzo Lippi (16061665) during the 1640s. Writing under the anagrammatic pseudonym Perlone Zipoli, Lippi composed the poem while serving Cardinal Leopoldo de' Medici and his wife at Innsbruck. Il Malmantile is often read as a parodic response to contemporary literary conventions, particularly the epic stylings of Tasso's Gerusalemme Liberata. Yet beyond its burlesque tone, the work serves as a celebration of the Tuscanspecifically Florentinedialect, and is still studied today as a rich repository of regional idioms and turns of phrase. While the core of the poem was composed in Innsbruck between 1643 and 1644, reports from Lippi's contemporaries, many of whom were members of the informal literary academy degli Apatisti, suggest that substantial additions and refinements were made after his return to Florence in 1648. Lippi, wary of scandal or public backlash, resisted calls to publish the poem during his lifetime. Nonetheless, it circulated widely among members of the Apatisti, the Accademia degli Svogliati, and even the Accademia della Crusca. It was not published until 1676, eleven years after Lippi's death, in a flawed and limited edition (only 50 copies) issued by Giovanni Rossi. That edition was viewed by Lippi's admirers as a distorted presentation of the poempossibly even an act of literary revenge. A more authoritative version was published in 1688 under the editorial guidance of Paolo Minucci and the posthumous patronage of Leopoldo de' Medici. The present manuscript appears to have been produced prior to the 1688 edition, but after the completion of the poem before Lippi's death in 1665. Based on textual evidence, it is unlikely to have been copied from either printed edition. Instead, it likely reflects a version circulating independentlyperhaps within Lippi's literary circle or among manuscript readers close to the Medici court. Several features underscore the manuscript's significance as a witness to the early textual transmission of Malmantile Racquistato. Please note that this list is not comprehensive or exhaustive. Dedication to Cardinal Leopoldo de' Medici (1617-1675) The manuscript bears a dedication "al Serenissimo Princeps Cardinal Leopoldo de' Medici"a form appropriate only during Leopoldo's lifetime. The 1676 edition includes no dedication. The 1688 edition dedic.

In 12°, legatura artigianale novecentesca in piena pelle con cornice ai piatti a doppio, largo filetto, nervi, fregi e titolo al dorso, dentelle con fregio. Pagine 16 n.n. con Lettera scritta dall'A. alla Sereniss. Arciduchessa Claudia di Ispruch . Vita dell'A. . Giovanni Cinelli a chi legge. Seguono poi pp. 300 (ma 240 per errata numerazione sempre riscontrabile in quest'opera) + pp. 32 non numerate con la dicitura: Giovanni Cinelli al Cortese Lettore. VERA ED INTEGRA edizione originale contenente queste ultime 32 pagine che portano l'epistola detta e due sonetti di Antonio Malatesta. Queste ultime pagine, non numerate e senza indicazione di segnatura, caddero sotto la censura, furono proibite e quindi tolte dal testo; solo un numero molto limitato (le bibliografie parlano di sole 50 copie) contengono questo finale. Si veda il Parenti, Luoghi di stampa falsi a pag. 86. Il Malmantile risultò una burlesca parodia della Gerusalemme Liberata, che, in dodici canti in ottava rima, racconta la fantastica contesa di Celidora e Bertinella per il reame di Malmantile castello diroccato presso Signa. Gli argomenti di ogni canto furono redatti da A. Malatesti. Rarissime, come detto, sono le copie rimaste di quest'opera così complete. Si veda, oltre al Parenti, il Gamba e lo Choix di Olschki dove viene definito "molto raro".

In-12mo (cm. 15,5) di pp. (16), 240 (che risultano 300 per un errore di numerazione), (32), finalino in xil. Cartonato rustico, titolo manoscritto al dorso. Timbro bibl. Lievi segni del tempo, ma ottimo esemplare. Edizione originale, assai rara con le ultime 16 cc. (Giovanni Cinelli, ?Al cortese lettore?). Fumagalli, p. 131: "L?imprimerie fut introduite en cette ville par Giovanni Tommaso Rossi imprimeur errant? en 1630? G. T. Rossi doit avoir vécu bien longtemps, car nous trouvons son nom sur une très rare édition princeps d?un célèbre poème: Il Malmantile? Mais on croit géneralement que le livre a été imprimé clandestinement à Florence et que les notes typographiques son fausses". Ipotesi quest?ultima confermata dal Cat. B. L., p. 488 e Parenti, p. 86. Si tratta comunque di opera assai rara, cfr. Gamba, 594 e Piantanida, 2940, che scrive: "Rara e ricercata ediz.? Alcuni esemplari, rarissimi, recano un?aggiunta di 16 carte con un discorso del Cinelli contro molti letterati del tempo suo (che fu proibito, così che delle 50 copie stampate una grandissima parte andarono distrutte)". Soave, p. 213.ID: CW_17229.

In 16°, p. perg., pp. VIII + 240. Appunti manoscritti sul primo foglio bianco.

Rilegato. Zustand: ottimo. prima edizione. In-12, pp. (48), 300. Raffinata legatura firmata Trautz-Bauzonnet in marocchino rosso, piatti incorniciati da triplice filetto in oro, dorso a nervi con titolo e ricchi fregi, dentelle e tagli dorati. Ex libris Thomas Gaisford (vendita pubblica 1890, n. 1129). Edizione originale di questo salace «scherzo» fatto di 12 cantari in ottave, pubblicato dall'autore sotto lo pseudonimo -parzialmente- anagrammato di «Perlone Zipoli». Il nostro esemplare, conservato in una raffinata legatura di Trautz-Bauzonnet, ha l'ulteriore considerevole pregio di comprendere i 16 fogli contenenti il contumelioso discorso introduttivo di Giovanni Cinelli (che fu ispirato, o probabilmente dettato, da Antonio Magliabecchi), inteso a lacerare il merito di alcuni letterati toscani allora viventi. Tale discorso, impresso alla macchia, venne unito ai soli primi 50 esemplari, molti dei quali vennero poi distrutti per deliberata volontà del Magliabecchi. L'opera, come è noto, fu pensata dal Lippi come parodia della «Gerusalemme Liberata» e alcuni episodi traggono ispirazione dal «Cunto de li Cunti» del Basile, che il Lippi aveva conosciuto attraverso Salvator Rosa. Bibliografia: Parenti, 86. Gamba, 594. Fairfax-Murray, (Italian), 1168. Brunet V, 1536.

LEGATURA IN MEZZA PERGAMENA CON TITOLI AL DORSO, PIATTI MARMORIZZATI numero pagine: 545 formato: 25.4X18.6 stato conservazione: ABBASTANZA BUONO, QUALCHE PAGINA CON MACCHIE, STAMPA ANTIPORTA CON SCRITTA NOME DI POSSESSO.

Due tomi in 4? (mm 250x180); pagg. XXXXVIII - 439; (6), 443-912, nel primo tomo vi sono: 1-l'antiporta figurato, inciso in acquaforte da Francesco Zuccarelli su invenzione dello stesso Lippi, reimpressione di quello collocato in apertura dell'edizione del Malmantile uscita a Firenze, presso il Moucke, nel 1731. 2-il ritratto in ovale del Lippi inciso dallo Zuccarelli da dipinto dello stesso Lippi; 3- ritratto rip. del Minucci inciso all'acquaforte da Pietro Masini su disegno di Pietro Dandini, oltre all'albero genealogico della famiglia Minucci, tutto f.t. Bei capilettera e testatine, incisi all'acquaforte su matrice di rame e a silografia. Testo su una colonna con commento su due colonne. Legatura coeva in mezza pelle con filetti, fregi e titolo in oro al dorso. Il poema, il cui testo fu edito in origine nel 1676, postumo, narra la lotta fra Celidora e Bertinella per il territorio di Malmantile ed Ë interessante per lo studio della lingua toscana come l'ampio commento di Minucci, con lo pseudonimo di Puccio Lamoni. Questa edizione Ë secondo Gamba, oltre che "bella [.] molto pi? ornata, accresciuta e corretta delle precedenti". Lorenzo Lippi fu, oltre che letterato, un buon pittore della scuola toscana, allievo di M. Rosselli e amico di Salvator Rosa. Ottimo esemplare.

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