Reseña del editor:
Per ottant'anni la rivista Domus è stata salutata come la rivista di architettura e design più influente del mondo. Fondata nel 1928 dall'architetto milanese Giò Ponti, è sempre rimasta fedele al suo intento iniziale, cioè quello di offrire un punto di vista privilegiato su tutto quello che identifica una particolare periodo, dall'Art Deco al Movimento modernista, dal Funzionalismo al Pop. Concepito con un layout chiaro ed elegante e corredato da articoli chiari ed esaustivi, pagina dopo pagina Domus è la rivista che meglio illustra l'arte e l'architettura a livello mondiale. Il quinto volume copre gli anni dal 1955 al 1959, caratterizzati dal coesistere di innumerevoli stili diversi. Il fondersi di tendenze e scuole portò all'affermarsi del Pop Design riscontrabile soprattutto nell'arredamento d'interni dove una gran varietà di nuovi materiali sintetici e plastici sostituì i materiali tradizionali quali il metallo, il vetro o il legno. In questo volume troviamo i progetti di Ray e Charles Eames. Per quanto concerne l'architettura, invece, troviamo i progetti di Giò Ponti, Carlo Scarpa, Angelo Mangiarotti.
Reseña del editor:
1960-1954: Design Goes Pop. This volume concentrates on the architecture and design of the first half of the 1960s, characterized by the coexistence of a number of different styles. The aftermath of the International style and Good Design were still noticeable whereas Organic Design, which had developed in parallel since the late 1940s, gradually lost its influence. From the early 1960s onwards, a new force took its place, geared toward Pop Art and popular culture, leading to Pop Design. This trend is particularly recognizable in interior design, where a variety of new synthetics and foam plastics replaced traditional materials such as metal, glass or wood, pointing the way to completely new designs. Volume V documents this with examples of designs by Ray and Charles Eames, Verner Panton, Achille and Pier Giacomo Castiglioni, and Joe Colombo. On the architectural side, the impressive buildings of Gio Ponti, Carlo Scarpa, Angelo Mangiarotti, James Stirling, and Eero Saarinen.
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