Beschreibung
DISPONIBILITÀ GARANTITA AL 99%; SPEDIZIONE ENTRO 12 ORE DALL'ORDINE. OTTIME CONDIZIONI GENERALI, LIEVE BRUNITURA, LIEVI SEGNI DEL TEMPO. AUTOGRAFATO CON DEDICA AUTOGRAFA DELL'AUTRICE IN ANTIPORTA. RARISSIMO, SE NON INTROVABILE. Nella vasta letteratura sulle esperienze personali dei pazienti nei manicomi, questo rarissimo libro, pur non essendo un racconto autobiografico, si presenta come un'opera unica ed emblematica per la sua curiosità e rarità (non è presente nel catalogo unico SBN!). La sua particolarità consiste nel fatto che l'autrice è la moglie dell'allora direttore di quel manicomio napoletano e la sua testimonianza è alquanto eloquente della problematicità con cui l'istituzione manicomiale investiva non solo le vite dei pazienti. Ne riportiamo, tanto per avere un'idea, l'incipit: "Quella notte non dormii. L'indomani avrei lasciato casa mia e sarei andata al manicomio. Sì in manicomio, non perché pazza ma perché mio marito andava a dirigerlo. Una ridda di sentimenti si affollavano in me, una infinità di pensieri si rincorrevano, tanta malinconia mi avvinceva". Sì, perché a quei tempi il direttore viveva nel manicomio e vi si poteva trasferire anche con l'intera sua famiglia. Una domanda sorge spontanea: che anche questo internamento di familiari non costituisse un crimine di pace? Descrizione bibliografica Titolo: Il glicine del manicomio di S. Eframo Autore: Cecilia Rosapepe Presentazione di: Prof. Dott. Pasquale Penta Editore: Napoli: Editrice Intercontinentalia, 1970 Lunghezza: 123 pagine; 23 cm; illustrato in b/n Soggetti: Psicologia, Psichiatria, Manicomi, Manicomio giudiziario, Reclusi, Emarginazione, Internati, Detenuti, Memorie, Pazzia, Criminalità, Disturbi psichici, Oligofrenici, Malattia mentale, Reclusione, Reparti psichiatrici, Ricoverati, Narrativa, Racconti, Storie vere, Ospedali psichiatrici, Ex OPG, Corsie, Pazienti, Anni Settanta, Libri Vintage Fuori catalogo, Libri rari, Libri autografati, Collezionismo, Rarità, Chicche librarie, Illustrati, Disegni, Sant'Eframo, Natale, Napoli, Italia, Biografie, Je so' Pazzo, Legge Basaglia, Chiusura, Celle, Corridoi, Guardie carcerarie, Urla, Penitenziari, Stranieri, Donne, Umanità, Pazzi, Isolamento, Osservazione, Terapie, Educatori, Autolesionismo, Suicidio, Regime detentivo, Libri autografati, Chiesa, Visite, Glicine, Libertà, Direttori, Mogli, Criminali, Ergastolo, Pena, Franco Basaglia, Legge 180, Giacomo Rosapepe, Inchieste, Famiglia, Ragozzino, Alloggio interno, Vita, Vincenzo Tolomelli, Raffaele Cutolo, Carmelo Marotta, Manacorda, Psychology, Psychiatry, Asylums, Forensic Asylum, Inmates, Marginalization, Inmates, Memories, Insanity, Crime, Psychic Disorders, Oligophrenics, Mental Illness, Prison, Psychiatric Departments, Inpatients, Narrative, Tales, True Stories, Psychiatric Hospitals, Wards, Patients, Seventies, Out of print books, Rare Signed books, Collectibles, Rarities, Book goodies, Illustrated, Drawings, Christmas, Naples, Italy, Biographies, Closure, Cells, Corridors, Prison guards, Screams, Penitentiaries, Foreigners, Women, Humanity, Insane, Isolation, Observation, Therapies, Educators, Self-harm, Suicide, Prison regime, Autographed books, Church, Visits, Wisteria, Freedom, Directors, Wives, Criminals, Life imprisonment, Sentence, Law, Inquiries, Family, Accommodation internal La glicine ha ispirato Cecilia Rosapepe, moglie di Giacomo Rosapepe, direttore dell'Ospedale tra la fine degli anni Sessanta e il principio degli anni Settanta: Cecilia è autrice di un prezioso libretto (Il glicine del manicomio di Sant'Eframo, Intercontinentalia, Napoli, 1970), dove rievoca le sue esperienze a contatto con la follia, poiché, all'epoca, il capo della struttura alloggiava con la famiglia dentro la struttura stessa. Il marito della scrittrice, ingiustamente accusato di malversazioni e abusi mai commessi, si suicidò: e il doloroso episodio induce a riflettere sulla labilità e forse sulla vacuità del confine tra il mondo di chi sa disciplinarsi (o crede di s.
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